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Sono un anziano solo, un soggetto fragile, a chi mi rivolgo?

Problemi aperti e prospettive nella presa in carico delle fragilità

Giovedì 11 maggio, presso la Sala Civica Radio del nostro comune, si è tenuta la seconda di una serie di serate organizzate da Avis Meda per celebrare tre importanti anniversari della nostra associazione: 65 anni dalla fondazione, 50 dalla nascita del servizio ambulanza e 10 dalla creazione del progetto “Meda Città Cardio-protetta”.

Abbiamo scelto il titolo: “Sono un anziano solo, un soggetto fragile, a chi mi rivolgo?”, poiché sentivamo l’esigenza di parlare ai nostri concittadini di uno dei tanti servizi che offriamo, ossia quello del trasporto di soggetti fragili, svolto ogni giorno dell’anno dai nostri volontari, in particolare da un folto numero di pensionati, che terminata la loro attività lavorativa decidono di mettersi al servizio della comunità, poiché ancora pieni di energia e desiderosi di dare una mano a chi ne ha bisogno. Per farlo abbiamo deciso di invitare quattro personalità rilevanti del nostro territorio, ossia Andrea Bagarotti, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di Seregno, Mara Pellegatta, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Meda, Simona Pulici, dirigente ai Servizi Sociali del nostro comune e Alessia Villa, ora consigliere in Regione Lombardia, ma fino a qualche settimana fa assessore ai Servizi Sociali della nostra città.

Il primo passo è stato quello di definire chi siano i soggetti fragili: persone che, per diversi motivi, non sono autosufficienti e hanno bisogno di qualcuno che dia loro una mano o, per utilizzare una definizione dataci dagli ospiti della serata “soggetto fragile può esserlo chiunque di noi abbia bisogno di aiuto, di sostegno psicologico, economico, sociosanitario. Lo può essere per un periodo limitato o al contrario prolungato. Spesso ci si rende conto di questa cosa, altre volte sfugge”. Proprio per questi motivi a volte è necessario l’intervento del Comune che, attraverso i Servizi Sociali, offre aiuto a tutti coloro che lo richiedono e ne hanno facoltà. Tuttavia, è bene ricordare che la prima forma di sostegno deve giungere da familiari, amici e conoscenti, poiché è diritto di ogni cittadino ricevere gli aiuti necessari per condurre una vita dignitosa, ma non si può solo pretendere dalle istituzioni, senza mai pensare di offrire nulla in cambio a favore della comunità. In particolare, sul territorio medese questo servizio si realizza attraverso una collaborazione del Comune con alcune associazioni locali, tra cui la nostra, che operano per distribuire pasti casa per casa, garantire un trasporto verso luoghi di cura o di svago dove passare le giornate e offrire un aiuto concreto, direttamente presso il domicilio, per chi è impossibilitato a muoversi. Tutto questo viene controllato a un livello ancora superiore, ossia l’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di Seregno che, come spiegatoci approfonditamente dal dottor Bagarotti, si preoccupa di creare una sinergia tra dieci comuni della provincia di Monza e Brianza (Seregno, Meda, Seveso, Lentate sul Seveso, Lazzate, Giussano, Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto e Barlassina), in modo tale che città più popolose agiscano da traino nei confronti di quelle più piccole, che non sempre possono garantire servizi e strutture adeguate a soddisfare tutte le esigenze delle persone più fragili. Inoltre ci ha spiegato come i servizi che loro offrono non riguardano solo persone disabili o anziane, ma che esistono anche sportelli multietnici, per andare incontro alle esigenze di chi non è originario del nostro paese, di uno sportello antiviolenza, per offrire un aiuto a vittime di violenza e di uno sportello per le politiche abitative, per cercare di trovare una collocazione a chi una casa non la ha e non ha la disponibilità economica di acquistarne una.

In seguito, si è toccato un punto caldo di questo ultimo periodo, ossia le Case di Comunità. Questo nuovo progetto, nato da pochi mesi in regione Lombardia, come spiegatoci dalla consigliera Villa, conta di aprire entro il 2024 ben 17 strutture nella nostra provincia, si presta ad offrire un luogo che possa rispondere alle esigenze dei cittadini in cerca di cure, alternativamente agli ospedali. Esse, infatti, saranno strutture sociosanitarie che offriranno attività ambulatoriali, visite specialistiche e controlli per tutti coloro che ne avranno bisogno, ma soprattutto per pazienti con malattie croniche, dando loro la possibilità di accedere a prestazioni sanitarie in luoghi più vicini alla propria abitazione a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Attualmente è attiva solo la struttura di Giussano, ma entro la fine dell’anno aprirà pure quella di Lentate ed in seguito tutte le altre.

Successivamente la parola è passata alla dottoressa Pulici, che insieme all’assessore Pellegatta, è scesa nel dettaglio nella spiegazione dei servizi offerti dal Comune di Meda, delle spese fatte per garantire e migliorare sempre più il loro lavoro, ma ha anche sottolineato l’importanza che ricoprono le oltre 40 associazioni medesi che collaborano volontariamente con i Servizi Sociali medesi, sollecitando la necessità che tutte queste realtà collaborino attivamente tra di loro, per non sprecare alcuna risorsa. Ha ringraziato in particolare l’ingente contributo di Avis Meda e dei suoi volontari, senza i quali non sarebbe possibile rispondere alle esigenze dei soggetti più fragili, grazie al gran numero di trasporti effettuati quotidianamente dai nostri automezzi.

Ma chi sta alla guida di questi automezzi, decidendo così di mettersi al servizio del prossimo e della comunità intera? Beh, sono normalissimi cittadini, il più delle volte pensionati, che dirottano le loro energie nel dare una mano a chi non può contare su nessuno che fornisca loro un aiuto concreto. Tuttavia, è bene ricordare che essi sono sì volontari, che agiscono con piacere e per dare un valore aggiunto alla propria vita, ma che sono comunque di età avanzata. Si rende necessaria, dunque, la ricerca di forze (più) giovani, altrimenti non sarà possibile garantire questo prezioso servizio a lungo termine, poiché è diritto e atto di grande saggezza di ognuno chiedere una mano nel momento del bisogno, ma è buona cosa anche tenderla al prossimo, quando se ne hanno le forze.

In ultimo luogo è stato fatto un appello a tutti coloro che rientrano a tutti gli effetti nella categoria dei “soggetti fragili”, ma che, magari per vergogna o per orgoglio, non chiedono aiuto, convinti di riuscire a fare tutto da soli; non c’è nulla di male in tutto ciò, è un diritto di ogni cittadino poter vivere al meglio e questi servizi sono offerti gratuitamente a chiunque: nessuno deve rimanere indietro.

Siamo felici di aver condiviso con la cittadinanza un tema così importante, chiarendo ed informando su numerosi aspetti poco noti ai più, mostrando in particolare un frammento operoso fatto di persone che si mettono in gioco quotidianamente per aiutare una fetta sempre più grande di donne e di uomini che hanno necessità di aiuto e supporto, dando luce ad uno schema organizzato che possa essere d’ispirazione per una nuova realizzazione di comunità che aiuta.

Ringraziando tutti coloro che sono intervenuti, l’occasione è d’obbligo per ricordare che Avis Meda è in costante ricerca di volontari sia per il servizio di emergenza urgenza che per il trasporto sanitario e sociale, aprendo le sue porte a persone volonterose di ogni età.

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